1. Presentazione dell’organizzazione e dell’ambiente esterno
La storia
Il 25 settembre 2019, abbiamo costituito freebly società tra avvocati benefit s.r.l., ai sensi della L. 28 dicembre 2015 n. 208, la prima in Italia che, oltre agli obiettivi di crescita economica e di business nel settore dei servizi legali, si pone il perseguimento di obiettivi di beneficio comune, con particolare riferimento agli aspetti di sostenibilità ambientale e sociale, in un’ottica di generazione.
Il 14 novembre 2019, abbiamo presentato freebly al pubblico presso la sala conferenze di Milano di Emergency Ong Onlus. Il successivo 25 novembre 2019, il progetto freebly riceve ulteriore risalto sulla stampa di settore con un’intervista in esclusiva per LegalCommunity al CEO e founder di freebly.
Nel mese di giugno 2020, abbiamo approvato il primo bilancio d’esercizio, inerente all’ultimo trimestre 2019, con un risultato positivo e, contestualmente, deliberato e allegato la prima dichiarazione di sostenibilità.
Nel mese di luglio 2020, freebly ha ricevuto il premio quale “miglior progetto innovativo” nel mercato legale durante la serata dei Corporate Awards promossa da LegalCommunity.
Il nostro contesto
Il mercato legale italiano è costituito da un panorama di studi legali prevalentemente organizzati secondo uno schema consolidato di aggregazione tra professionisti come centri di costo e fatturazione. Questo, negli anni, ha spinto le grandi strutture a moltiplicare il fatturato per affrontare l’aumento dei costi, con ripercussioni sia sui clienti, sui quali tali costi vengono ribaltati, sia sui collaboratori, costretti a criteri di performance sempre più elevati. Allo stesso tempo, la gran parte delle piccole realtà di studi legali fatica a tenere il passo con i profondi mutamenti del mercato, fortemente condizionato dalla necessità di coniugare competenza, velocità di risposta e visibilità con globalizzazione, innovazione e capacità di adattamento.
freebly raccoglie da questo contesto l’esigenza di un cambio di paradigma della professione, una nuova sua interpretazione coerente con il contesto sociale e storico che stiamo vivendo, nel quale noi avvocati, come “persone”, abbiamo necessità di riequilibrare il nostro benessere psico-fisico con il contesto professionale, che ci accolga e supporti nella ricerca della nostra “felicità”, senza rinunciare all’efficienza ed efficacia di essere parte di e svolgere l’attività attraverso un’organizzazione.
Le risorse di uno studio legale, necessarie alla fornitura di servizi consulenziali di qualità, possono essere classificate come capitale umano, competenze specifiche, esperienza delle persone, investimenti finanziari. Questi, a loro volta, generano valori intangibili, quali il capitale intellettuale creato dal lavoro dei professionisti in favore dei clienti e il capitale sociale derivante dalla relazione tra lo studio, le persone che ne fanno parte e la società civile.